Diagnosi di sordità nell’adulto

Per una persona adulta spesso un calo dell’udito è un sintomo che trascurato se non addirittura ignorato, soprattutto se avviene in modo graduale.

Le difficoltà nella vita quotidiana (come la necessità di alzare il volume della televisione, la scarsa comprensione dei discorsi soprattutto quando ci sono più persone che parlano o si è in  un ambiente rumoroso) spesso vengono giustificate dando la “colpa” a fattori esterni (“mi parlano troppo velocemente”, “la TV funziona male”, “al ristorante c’è troppo rumore”…). Così con il tempo la persona spesso si abitua a sentire meno, senza accorgersi che sta perdendo molte informazioni quotidiane e probabilmente ha ridotto le occasioni di  vita sociale.

In questi casi spesso la situazione si può risolvere, o quantomeno migliorare, è importante effettuare una prima visita presso un medico otorinolaringoiatra, che molto probabilmente prescriverà degli esami audiometrici, a seguito dei quali, se indicato, proporrà al paziente di provare una protesizzazione acustica.

E’ sempre consigliabile, prima di acquistare una protesi acustica, effettuare un’accurata visita dal medico otorinolaringoiatra.

Se la perdita uditiva da luogo ad un’invalidità civile di almeno il 34% è possibile  ottenere le protesi acustiche tramite il Servizio Sanitario Nazionale. Per accedere a questo diritto è  è quindi necessario:

  • fare richiesta all’INPS di riconoscimento dell’invalidità civile (la domanda si inoltra in via telematica tramite il medico di famiglia, poi ci sarà una convocazione da parte dell’INPS per visita di accertamento)
  • farsi prescrivere la protesi acustica da un medico specialista ORL , su apposita modulistica. La richiesta deve essere poi portata alla USL di residenza per l’autorizzazione e successivamente, dopo la fornitura della protesi da parte di un Centro Audioprotesico (negozio di protesi) è necessario tornare dallo specialista che ha effettuato la prescrizione per far firmare il collaudo.

Nel Nomenclatore Tariffario (elenco degli ausili prescrivibili, non aggiornato dal 1999) non sono incluse le protesi di “ultima generazione”, solitamente migliori dal punto di vista tecnico ed estetico. Per i  titolari di invalidità civile, è  possibile comunque ricevere dal Servizio Sanitario Nazionale un contributo pari al costo delle protesi incluse nel Nomenclatore (procedura di riconducibilità), non dovendo quindi accollarsi  totalmente la spesa. Per ottenere tale contributo è necessaria la prescrizione da parte dello specialista.